Neuromarketing per PMI – Nove imprese su dieci sono una PMI e le PMI creano 2 posti di lavoro su 3.
Le PMI rappresentano la maggior parte del tessuto imprenditoriale italiano, è possibile notare quanto siano determinanti per la crescita economica e per la promozione dell’occupazione.
Quando si parla di piccole e medie imprese si fa riferimento a imprese con meno di 250 occupati, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro.
Indipendentemente dal settore o dalla dimensione dell’azienda, è necessario valutare bene i rischi associati a qualsiasi investimento e spesso le risorse economiche sono particolarmente limitate.
Perché ottimizzare un sito web tramite il neuromarketing?
Che l’azione da far compiere all’utente consista nell’iscrizione a una newsletter o nell’acquistare un prodotto, la comprensione dei meccanismi inconsci possono incidere sul risultato finale.
Uno dei problemi più grandi dal punto di vista della conversione è il sovraccarico cognitivo.
Ad esempio i siti web che presentano menu molto complessi, con una quantità infinita di contenuti rischiano di sviare l’utente generando la cosiddetta “paralisi della scelta”.
Una soluzione potrebbe essere quella di presentare all’utente, nel menu principale, solo le macrocategorie e successivamente, entrando nelle macrocategorie entrare nello specifico.
Un’alternativa è quella di proporre al massimo di cinque elementi determinanti nel meccanismo di scelta di click e per evitare di sovraccaricare di informazioni l’utente oppure può essere utile adottare dei filtri di ricerca.
L’applicazione del neuromarketing all’ottimizzazione di siti web può essere suddivisa in due grandi macroaree, predittiva e strumentale.
Ottimizzazione Predittiva
Può essere effettuata da un esperto di neuromarketing che di fronte a un determinato progetto digitale può riscontare dei possibili problemi o dei miglioramenti che possono poi essere apportati con una buona probabilità di successo.
Ottimizzazione Strumentale
Utilizza il neuromarketing strumentale che viene applicato a progetti già ottimizzati per verificare nel dettaglio cosa funziona e cosa può esser migliorato grazie a tecnologie come l’eye tracking e l’elettroencefalogramma.
TECNICHE PER AUMENTARE LE VENDITE ONLINE
1.Urgenza
Il timer è uno strumento potente perché appare più credibile rispetto a un generico “Offerta limitata nel tempo” e, a differenza della maggior parte dei contenuti di un sito web, è un elemento animato.
Il grado di urgenza influenza la velocità in base alla quale un segnale decisionale innesca una risposta, come ad esempio il timer presente sulle pagine di acquisto di Amazon che segnala sempre quanto tempo rimane per ricevere il prodotto il giorno successivo.
2.Less is More
Il nostro cervello è più sensibile alle perdite che ai guadagni e ha sviluppato una avversione alla perdita che è misurabile a livello neuronale.
Questa avversione viene sfruttata offrendo edizioni limitate o evidenziando le eventuali perdite, incrementando il valore percepito.
Un esempio valido è quello utilizzato da Ryanair con la presentazione degli “ultimi posti” disponibili a una tariffa inferiore, sfruttando sempre il fattore “scarsità”.
Più un prodotto/servizio tende a scarseggiare, più è desiderabile e prima verrà effettuata l’azione richiesta all’utente.
3.Scambio di Valore
Il nostro cervello è portato a cooperare e questo è un valore per le aziende sfruttando il principio della reciprocità.
Infatti il doppio degli utenti è disposto a cedere i propri dati dopo aver ricevuto dei contenuti di valore, rispetto a quando viene richiesto di cedere i propri dati prima di ricevere qualcosa in cambio.
Un esempio di modello di business strutturato con questa logica è quello adottato da Spotify che, permette un utilizzo parziale e gratuito della piattaforma oppure una prova gratuita della versione Premium.
Conclusioni
È molto più grande il rischio di non saper cosa pensa il consumatore.
Le PMI hanno un budget limitato per la pubblicità e quindi hanno maggior interesse ad avere una pubblicità ottimizzata che possa arrivare a segno in pochi passaggi.
Il neuromarketing può aiutare a rendere i messaggi pubblicitari più efficaci per cui «paradossalmente, rappresenta una forma di risparmio per le PMI.
Il neuromarketing permette non solo di migliorare la user experience ma anche il coinvolgimento, attirando l’attenzione dell’utente.
L’investimento necessario per portare avanti uno studio di neuromarketing potrebbe consentire all’azienda di risparmiare delle risorse che avrebbero speso in un prodotto fallimentare che non avrebbe ottenuto riscontro da parte dei consumatori.
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