Parliamo spesso di come ci si comporta ad un colloquio, come ci si veste, cosa dire e cosa non dire.
Tuttavia nessuno parla mai delle cose da non fare ad un colloquio per evitare di essere scartati a priori.
Ora vedremo insieme i dieci comportamenti da evitare per essere buoni candidati:
1 Arrivare in ritardo
La puntualità è il primo segno di rispetto che mostriamo al nostro interlocutore, arrivare in ritardo ad un appuntamento, specialmente a tale appuntamento ne ricaviamo una probabile opportunità.
2 Arrivare troppo in anticipo
Se la puntualità è una dote sempre apprezzata e il ritardo è un errore imperdonabile, anche l’anticipo eccessivo può costituire un elemento negativo nella valutazione di un candidato in sede di colloquio. Presentarsi con mezzora o un’ora di anticipo denota ansia eccessiva e di conseguenza può essere visto come un segno di debolezza.
3 Apparire trasandati
L’abito non fa il monaco ma, in questi casi forse sì. L’apparenza è il nostro bigliettino da visita, quindi apparire trasandati sicuramente non è un punto a nostro favore. Importante è avere un aspetto pulito e curato, questo per far capire subito al nostro interlocutore che di noi ci si può fidare.
4 Dimenticare il telefono acceso
Può sembrare scontato ma, dimenticare il telefono acceso o semplicemente con suoneria può causare non pochi fastidi, non per il telefono acceso in se ma per la mancanza di accuratezza nello svolgere il colloquio con un possibile elemento di disturbo.
5 Stretta di mano poco convincente
Anche un semplice gesto come una stretta di mano può essere elemento di valutazione durante un colloquio, tanto più che esso è incluso in quei primissimi momenti in cui, a quanto pare, un datore di lavoro è già in grado di inquadrare un candidato, decidendo istintivamente l’esito del suo colloquio. Quando si stringe la mano, occorre farlo con la giusta forza, senza stringere troppo, ma soprattutto evitando di tenerla troppo “floscia”, una sensazione assai sgradevole per chi la avverte. Dare la mano senza stringere fa immediatamente pensare ad una persona priva di ogni slancio ed è pertanto uno degli errori da evitare.
La classica “stretta di mano forte” tanto predicata da alcune persone, in realtà potrebbe essere controproducente se si dà la mano ad una donna gracile, fate attenzione a chi è la persona a cui date la mano e agite di conseguenza.
6 Mentire
Mentire non è quasi mai la scelta migliore, anche perché la verità prima o poi viene sempre a galla. Per fare un esempio, vantarsi di conoscere bene il computer quando in realtà se ne ha una conoscenza appena sufficiente sarebbe un grosso errore, anche perché, qualora si venisse assunti, i colleghi e i superiori avrebbero sicuramente modo per testare le nostre capacità linguistiche. Inutile dire che sarebbe totalmente controproducente.
7 Presentarsi al colloquio con uno dei genitori
Ne cadono vittime specialmente i più giovani, ma presentarsi ad un colloquio con la mamma fa già capire tantissimo su di voi ed equivale ad esprimere insicurezza ed immaturità, due caratteristiche che nessun datore di lavoro vorrebbe mai vedere nei propri dipendenti. Il mondo del lavoro non è la scuola, pertanto i genitori devono rimanerne al di fuori, per lo meno nella delicata fase del colloquio.
8 Non essere informati sull’azienda per cui ci si candida
Imperdonabile presentarsi ad un colloquio senza sapere nulla dell’azienda per la quale ci candidiamo. Essere ignari del settore, peculiarità, punti di forza dell’azienda in essere ci definisce come “superficiali”.
9 Interrompere
L’abitudine di interrompere una persona mentre parla è a prescindere una mancanza di educazione, che nel momento in cui viene messa in atto in sede di colloquio può costituire un errore fatale. Se il nostro intervistatore si dilunga nel raccontarci la storia o la struttura della sua azienda, la cosa migliore è quella di dimostrarsi il più possibile interessati e lasciarlo finire, riservando al limite qualche domanda di approfondimento per la parte finale del colloquio.
10 Lamentarsi del precedente datore di lavoro
Una delle domande più gettonate è sicuramente “come mai sta scegliendo di cambiare lavoro?” in questo caso è bene calibrare la propria risposta, evitando con cura di gettare fango sul proprio ex datore di lavoro o sull’azienda per la quale si lavorava in precedenza. In generale, ogni tipo di lamentela, per quanto giustificata possa essere, va accuratamente evitata, in quanto denota insofferenza e potenziale insubordinazione.
Alcuni dei nostri consigli possono sembrare “scontati” ma spesso ci troviamo difronte a candidati che scelgono di scegliere la strada sbagliata. La nostra business unit CRU può esserti molto utile nella gestione delle risorse umane, intervistando potenziali candidati e formandoli prima dell’effettivo inserimento in azienda.
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