Ho sempre amato le storie. Quelle travolgenti, ma anche quelle divertenti e quelle che hanno il sapore dell’incredibile. Le storie hanno sempre fatto parte della mia vita, prima ancora di farne un mestiere. Per questo credo fermamente nel potere dello storytelling applicato in azienda.
La pubblicità tradizionale, quella che racconta che il tuo prodotto è migliore, è superata. Chi mai pagherebbe uno spot per dire al mondo che il suo prodotto è mediocre? Si può puntare sui punti di forza, ma in un mercato saturo la verità è che spesso di differenze tra un prodotto e un altro ce ne sono poche.
Ad essere sempre e comunque diversa è la personalità dell’azienda. Come ogni persona anche l’impresa ha un background, un tono di voce, un gusto, uno stile. Un’essenza unica. È questo l’asso che occorre calare.
Che si parli di corporate storytelling o di visual storytelling poco importa: l’imperativo è suscitare emozioni e generare empatia per conquistare i clienti.
Come lo si può fare? Dando voce al proprio marchio. Creando storie, aneddoti, che possono riguardare:
- L’azienda
- Le persone che lavorano in azienda
- I propri clienti
Questo è il punto di partenza che, come ogni racconto, necessità di una narrazione efficace.
Le regole alle quali deve attenersi sono davvero poche, ma fondamentali:
- Essere autentica
- Essere convincente
- Essere emotivamente coinvolgente
- Essere empatica
Creare una storia, però, non basta. Occorre realizzare un vero e proprio universo narrativo, che, attraverso diverse attività, sia in grado di emozionare e coinvolgere il target. Le attività devono essere supportate da tutti i canali di comunicazione aziendale, utilizzando narrazioni e canali diversi a seconda dell’interlocutore a cui ci si rivolge, mantenendo sempre invariata la storia, il nucleo intorno al quale si sviluppano le micronarrazioni.
Tutti hanno una storia da raccontare. La tua azienda non è da meno.
Jessica Bruno, Ufficio stampa e Comunicazione Sinapsi Group