Per come la vedo io la newsletter è un monologo. Non c’è interazione, se non in un secondo momento. Dall’alto della sua posizione, come su un piedistallo, l’azienda parla. Solo a posteriori l’interlocutore ha la possibilità di dire la sua. La costruzione è pari a quella di una conferenza stampa: quando il tavolo dei relatori ha finito gli interventi, c’è spazio per le domande.
Eppure io non sono convinta proprio per nulla dell’inutilità dell’email-marketing. Ne sono la prova lampante io stessa: ogni giorno cestino sì numerosi messaggi sulla mia casella di posta. Ma ne leggo altrettanti. Attratta dalle prime righe, dall’offerta irresistibile o, semplicemente, dalla mia fiducia nel mittente.
È poi vero che non comunico con i miei interlocutori… ma spesso e volentieri faccio mie le informazioni… e compro. Obiettivo centrato, quindi, per il mittente.
Nella mia storia, da una parte e dall’altra della barricata, ho osservato le variabili e stilato una serie di semplici regole da applicare perché l’invio della newsletter non sia tempo sprecato.
- Attenzione al mittente e all’oggetto Sono il nostro biglietto da visita, il “volto” che il vostro interlocutore osserverà dal videocitofono. Se suonate a vostra madre potete anche presentarvi conciati come un mezzo criminale. Lei vi riconoscerà e vi aprirà. Se vi presentate a casa di uno sconosciuto, però, la possibilità di vedersi aprire la porta è direttamente proporzionale alla vostra piacevolezza, all’affidabilità che ispirate, alla curiosità di approfondire il discorso. Quindi concentratevi bene sul titolo: sarà l’unico elemento, insieme al mittente, che verrà visualizzato dall’utente. Da questi due elementi si decide se la vostra missiva sarà aperta e se finirà nel cestino senza alcuna possibilità di appello.
- Scegliete un template responsive Non c’è nulla di peggio di aprire una mail, avere magari voglia di leggerla, e patire le fatiche di Ercole per arrivare in fondo a una frase. Se il grado di interesse verso l’argomento è tiepido sappiate che tempo due secondi e il destinatario avrà cancellato il vostro messaggio. Se il grado di interesse è alto, invece, aspettatevi qualche accidente da parte del lettore. Gli utenti accedono alla posta elettronica sempre più di frequente dal cellulare. Tagliare il contenuto sulle caratteristiche dello smartphone è l’azione più intelligente che possiate compiere.
- Al bando le filippiche Premesso che la lettura da cellulare è la più frequente il diktat è evitare i testi lunghi e le informazioni inutili. Date un assaggio, incuriosite e rimandate, attraverso un link, al vostro sito, dove gli interessati potranno approfondire l’argomento. Non dimenticate mai di inserire immagini. Ovviamente dovranno essere inerenti al messaggio, di buona qualità ma non troppo pesanti.
- Non dimenticate mai la Call to Action Le conversioni non arrivano mai da sole. Per ottenerle serve una Call to Action con i fiocchi. Sfoderate la vostra creatività, tirate fuori il seduttore che è in voi, conquistate il vostro destinatario.
- Misurate i risultati Nessuno nasce “imparato”. Siamo condannati a procedere a tentativi. Ecco perché di fondamentale importanza è la misurazione dei risultati. Avete a disposizione tre importanti metriche per comprendere cosa piace al pubblico:
- Tasso di apertura: numero di persone che hanno aperto la mail
- Tasso del click: quante persone hanno cliccato sul link inserito nella mail
- Tasso di cancellazione: numero di persone che hanno deciso di cancellarsi dalla lista
Jessica Bruno, Ufficio stampa e Comunicazione Sinapsi Group