Perché nessuno può sottrarsi alla SEO

30 Marzo 20200

In principio era ALIWEB. Poi è stato il turno di Lycos, Altavista e Yahoo!. Oggi Google è “IL” motore di ricerca, con la M maiuscola. E, per sopravvivere nella jungla del world wide web l’imperativo è seguire i suoi dettami. Emergere, scalare la vetta della SERP (in parole povere la pagina dei risultati di ricerca) per conquistare l’attenzione dell’utente è una necessità.

Ecco perché qualsiasi azienda che opera sul web non può permettersi di sottrarsi a una strategia SEO. Facendo un passo indietro, la SEO è la Search Engine Optimization ossia quell’insieme di tecniche utilizzate per aumentare la visibilità di un sito web, quindi il suo posizionamento sui  motori di ricerca nei risultati organici che, altro non sono che quelli non a pagamento.

La logica è davvero semplice: quando si fa una ricerca l’aspettativa è quella di trovare ai primi posti i risultati più pertinenti. Se cerco “bar a Parma” non voglio certo trovare l’indirizzo di un ristorante di Milano.

Più complesso, invece, arrivare all’obiettivo.

Occorre innanzi tutto differenziare le tre principali attività del processo di ottimizzazione:

  • Ottimizzazione tecnica
  • Creazione dei contenuti
  • Promozione dei contenuti

Ne deriva che la SEO è un’attività che chiama a raccolta più professionisti, impegnati sullo stesso fronte. Alla base sta l’architettura del sito web. Una struttura di link progettata in modo corretto favorisce l’indicizzazione dei contenuti e, allo stesso tempo, permette agli utenti di visitare il sito in maniera intuitiva.

E poi ci sono i contenuti. L’elemento più importante è il titolo, che non può omettere la parola chiave. Ma segue anche altre logiche: vietato dunque superare i 55 caratteri (spazi inclusi). E se possibile inserire anche una call to action…

Poi è la volta della Meta Tag Description (avete presente quella frase che trovate sotto al nome della pagina nella SERP?!). Bene… non deve superare i 145 caratteri (altrimenti la frase viene “tagliata” e addio al senso), deve contenere, ancora una volta, una parola chiave e una call to action.

Infine ci sono l’URL, i marcatori del titolo, le immagini… e chi più ne ha più ne metta.

Come se non bastasse bisogna prestare attenzione alla promozione dei contenuti creando post in grado di risolvere i problemi degli utenti ma sempre – attenzione – originali. Google penalizza infatti i contenuti copiati.

Impossibile ottimizzare un sito? Non c’è da spaventarsi. La strada è lunga ma basta affidarsi a professionisti. Si tratta di un investimento, non di un costo. Esserci, ed essere tra i primi (risultati della SERP, si intende) è una conditio sine qua non. Finire alla quinta pagina, inutile dirlo, è (quasi) come non esserci.

 

Jessica Bruno, Ufficio stampa e Comunicazione Sinapsi Group

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