L’emergenza sanitaria ha imposto un cambiamento nel modo in cui vediamo le cose. Vicinanza, reciprocità, conoscenza, fiducia sono parole chiave che assumono tutto un altro senso. Ecco la riflessione del nostro senior manager David Finardi.
La totale chiusura degli uffici, dei negozi e dei grandi magazzini imposta dall’emergenza coronavirus sta portando nella realtà che tocchiamo tutti i giorni lezioni fino a ieri solo teoriche: il cambiamento delle abitudini fa cambiare anche il modo in cui percepiamo parole, slogan e validità dei prodotti.
Ho una pazza idea in testa: sogno che il RETAIL, oggi chiuso, alla sua riapertura torni ad essere il punto nevralgico dello “shopping di una volta”. Oggi è prematuro parlarne, ma tutti sappiamo che quando questa parentesi finirà, allora sì che torneremo a comprare nei negozi fisici. Allora sì che saremo solidali con i negozi del centro e delle periferie.
Noi, che ce la siamo vista brutta, e che abbiamo capito, in quarantena forzata, il valore degli affetti, del tempo libero, della solidarietà e del lavoro, dei costi e dei ricavi di tantissime famiglie italiane, il valore dell’avere una città pulsante di esercizi commerciali aperti ed in buona salute, noi sì che sapremo rinunciare al comodo acquisto on-line sui giganti del web.
E saremo così intelligenti da odiare quel vecchio IO che si sentiva figo a risparmiare sul web 10€, e saremo così nuovi, così vergini, da tornare a comprare ciò che davvero ci serve e ci piace, nei nostri negozi, in giro, all’aria aperta.
E tu, caro RETAIL, attendi paziente, ma preparati, sii pronto, cambia per noi clienti, lavora davvero sul servizio, formati, usa questo tempo per non deluderci mai più. Perché in fondo a noi piace ancora incontrarci, stare insieme a te, saperti stare bene.
Tanto, davvero. Be patient, be ready.